Il portale del settore minerario “Mining.com” dedica un interessante articolo alle miniere d’oro più redditizie del mondo la cui produttività, come molti sanno, viene misurata in modo standard termini di grammi di metallo prezioso prodotto per ogni tonnellata di minerale grezzo estratto e lavorato.
“Si tratta – sostengono i portavoce della società di indagini minerarie Gold Road Resources – del più grande giacimento d’oro scoperto negli ultimi dieci anni in Australia occidentale”. Posto nelle vicinanze del sito estrattivo di Tropicana, sarà sfruttabile a partire dal 2017 ed avrà una vita operativa stimata di circa tredici anni.
Le rigide normative di controllo sui capitali privati imposte dal governo di Alexis Tsipras – non soltanto l’uso dei bancomat con il contagocce e la chiusura delle banche elleniche nelle settimane del braccio di ferro tra Atene e la ex Troika - hanno avuto effetti anche sulle cassette di sicurezza dei risparmiatori.
Più stabile di così non si può: nella settimana di contrattazioni appena trascorsa, infatti, l’oro ha fatto registrare lunedì 13 un fixing a quota 1.044,30 euro per oncia (33,58 euro al grammo) che, dopo quattro sedute all’insegna di lievissime oscillazioni, è risultato anche il valore di riferimento di fine settimana, al termine della giornata di venerdì 17.
Il “no” espresso dalla maggioranza dei Greci al piano europeo, le marcate turbolenze vissute sui mercati finanziari asiatici e la faticosa ripresa della trattativa tra Atene, le autorità comunitarie ed il Fondo Monetario Internazionale hanno visto in parallelo, per quanto riguarda l’oro, una settimana di flessione delle quotazioni che, sebbene non marcata, ha di fatto annullato i tentativi di recupero dell’ultimo mese.