Il “no” espresso dalla maggioranza dei Greci al piano europeo, le marcate turbolenze vissute sui mercati finanziari asiatici e la faticosa ripresa della trattativa tra Atene, le autorità comunitarie ed il Fondo Monetario Internazionale hanno visto in parallelo, per quanto riguarda l’oro, una settimana di flessione delle quotazioni che, sebbene non marcata, ha di fatto annullato i tentativi di recupero dell’ultimo mese.
La notizia è stata diramata dall’agenzia tedesca Reuters lo scorso 19 giugno (leggi qui il testo completo dell’articolo): il governo indiano è in procinto di lanciare un’offerta di obbligazioni sovrane collegate direttamente al prezzo dell’oro, in modo da intercettare parte della richiesta di metallo prezioso (reale) del grande paese asiatico, che si aggira sulle 300 tonnellate l’anno e pesa sulla bilancia commerciale nazionale.
Non tutti lo sanno, ma a guidare la Banca Centrale della Federazione Russa è una “lei”, Elvira Nabiullina - classe 1963, laureata all’Università di Mosca nel 1986 -, già consigliere economico di Vladimir Putin tra il 2012 e il 2013 e, in precedenza, ministro dello Sviluppo economico e del Commercio negli anni cruciali tra il 2007 e il 2012.
Il portale “BullionStar” riporta, a firma dell’attivissimo analista specializzato Koos Jansen, un approfondimento e una riflessione sulle ultime cifre che la Bank of England ha diramato pubblicamente in merito alle riserve auree nazionali, estere e private custodite nei propri caveau della City londinese.
Quarto produttore d’oro per importanza nel continente africano (dopo il Sud Africa, il Ghana e il Mali), la Tanzania vive, nel settore minerario legato al metallo prezioso, un fenomeno a due facce che, se da un lato vede presenti nel paese multinazionali e compagnie che operano con tecnologie all’avanguardia e rispettando un rigoroso codice etico – ossia, non solo le leggi dello Stato, ma anche i diritti della popolazione locale e l’ecosistema naturale - dall’altro deve fare i conti con decine, se non centinaia, di piccole miniere illegali che, in numerosi casi, impiegano senza alcuno scrupolo manodopera minorile in condizioni disumane.