Dopo una fase iniziale che sembrava confrmare la situazione di incertezza mostrata dai mercati nella settimana precedente, il metallo prezioso ha recuperato di slancio collocandosi, nella seduta di giovedì 15 novembre, oltre quota 1.070 euro per oncia; un livello mantenuto, pressochè invariato, anche nell’ultima giornata di contrattazioni della settimana.
Torna la prudenza, dopo alcune settimane decisamente positive, sul mercato del metallo prezioso che sconta anche i prevedibili risultati delle elezioni di medio termine negli Stati Uniti. Così, tra lunedì 5 e venerdì 9 novembre l’oro non riesce ad imboccare una strada precisa lasciando sul terreno pochi decimali. E’ ora da vedere se il movimento laterale della quotazione sarà confermato da fattori macro economici o geopolitici oppure l’oro riprenderà quella tendenza al rialzo che sembrava aver imboccato, da ottobre, dopo un lungo periodo di calo.
Come sempre, poco dopo la scadenza di ogni trimestre il World Gold Council fotografa i tre mesi appena trascorsi anche dal punto di vista della domanda globale di metallo prezioso nei vari settori. Questi, in sintesi, gli andamenti nei vari comparti.
Gerry Chen, esperto del WGC, si è recentemente dedicato ad una ricerca su un settore - quello dell’impiego di oro per gioielli - all’interno di quello che, con l’India, è il mercato dominante per l’oro a livello globale: la Repubblica Popolare Cinese.
L’imponente moneta da 100 corone coniata a nome dell’Impero Austro-Ungarico è una tipologia di moneta da investimento dal conio estremamente elegante, evocativa di un’epoca irripetibile e di uno di quelli che fu tra gli imperi più potenti della storia.