Complici una richiesta robusta e la decisione a sorpresa della Svizzera di sganciare il franco dal rapporto di 1,20 nei confronti dell’euro, il metallo prezioso continua la sua corsa al rialzo, fino a livelli che non si toccavano (all’epoca in fase di discesa, oggi in salita) dal maggio del 2013.
Quello che potrebbe sembrare un titolo ad effetto è in realtà il frutto di un’analisi condotta da Jeff Clark che, nell’ambito del portale “GoldEagle”, ha di recente preso in esame in un interessante articolo il rapporto tra l’andamento delle principali valute mondiali e il relativo prezzo dell’oro nel corso del 2014, mettendo inoltre a confronto il rendimento del metallo prezioso con gli indici borsistici dei rispettivi paesi.
Chi controlli le riserve auree dell’Ucraina – stimate in un controvalore di circa 1,5 miliardi di dollari – è sempre di più un mistero. Ad indagare sulla vicenda un’inchiesta di Richard Walker dell’agenzia “America Free Press” che è stata pubblicata il 12 gennaio.
L’oro, inalterabile dagli agenti chimici, è balzato agli onori della cronaca anche per essere stato usato, di recente, da alcuni chef in preparazioni gastronomiche quanto meno originali.
E’ stata definita “monumentale” quando, nel 2012, è stata presentata al pubblico dalla Perth Mint australiana la moneta pesante ben una tonnellata d’oro a 999,9 millesimi di purezza che, con i suoi 80 centimetri di diametro e ben 12 di spessore, si è guadagnata il primato di bullion coin più grande del mondo.