Rilanciamo dal portale specializzato del settore minerario “Mining.com” (accedi qui alla versione originale) una classifica del tutto particolare, dal momento che ospita le dieci miniere d’oro che risulterebbero competitive e avrebbero margini di guadagno anche nel caso - del tutto teorico - che l’oro dimezzasse il suo prezzo attuale per scendere a quota 550 dollari l’oncia.
ANCHE L’FMI “PREMIA” IL METALLO PREZIOSO | Il Rapporto sulla stabilità finanziaria globale del Fondo Monetario Internazionale, pubblicato il 10 ottobre scorso, ha evidenziato un aumento del livello di rischio derivante da più parametri globali di instabilità.
Terza settimana consecutiva di rialzo per il prezzo in euro del metallo prezioso che, sebbene senza strappi, ha continuato a rosicchiare posizioni verso l’alto aggiungendo un ulteriore punto percentuale al quasi uno e mezzo incamerato nel corso della settimana precedente.
Seconda settimana consecutiva di crescita - e non si vedeva da un po’ - per la quotazione del metalloi prezioso che, dopo aver ceduto qualcosa nelle prime tre sedute del periodo, tra giovedì 11 e venerdì 12 ottobre ha decisamente imboccato la via del rialzo chiudendo sul filo dei 34 euro per grammo.
“La scorsa settimana - scrive Avi Gilburt nel portale ‘GoldEagle’ - abbiamo saputo che la Bank of Nova Scotia è stata accusata dalla Commodity Futures Trading Commission di reiterati atti di spoofing in future su oro e argento compiuti tra giugno 2013 e giugno 2016. Gli operatori hanno cioè ordinato di acquistare o vendere contratti future su metalli preziosi con il solo intento a cancellare gli ordini prima dell'esecuzione, ha sostenuto la CFTC”.