Irlanda, la seconda giovinezza della grande miniera | Il sito aurifero di Tyrone, in Irlanda del Nord, potrebbe vivere una seconda giovinezza generando posti di lavoro e ricchezza ancora per decenni.
Ci siamo lasciati ad inizio agosto e, nelle settimane centrali del mese, il prezzo del metallo prezioso ha vissuto un modesto strappo al rialzo passando in due sole sedute - quelle del 9 e del 10 - da 33,56 a 34,21 euro per grammo. Si è trattato tuttavia, a quanto pare, di effimero un fuoco di paglia dato che, subito dopo, l’oro si è assestato su posizioni ribassiste fissando, tra l’altro, un nuovo minimo con fixing a 33,08 euro al grammo, quota che non veniva toccata dal febbraio del 2016.
Neppure l’ultima settimana del mese di luglio porta, dal mercato dell’oro, segnali o indicazioni interessanti in merito a possibili scenari futuri. Ridotta la forbice di oscillazione del prezzo al grammo, sia in euro che in dollari, ridottissima la variazione percentuale rispetto al fixing del venerdì precedente, il metallo prezioso appare ancora in una fase “bear” o meglio, vista la pressochè sostanziale stabilità della quotazione, in una fase di “sleeping bear”.
Ronan Manly, in un articolo del 19 luglio pubblicato su “Gold Eagle”, fa il punto sul binomio oro-Cina. “Con la prima metà del 2018 ormai alle spalle - scrive Manly - è il momento opportuno per vedere cosa sta succedendo nel mercato dell'oro cinese. Come promemoria, ricordiamo che la Cina è il più grande produttore di oro al mondo, il più grande importatore di oro al mondo, e lo Shanghai Gold Exchange cinese è il più grande scambio di oro fisico al mondo.”
Tra i contenuti più interessanti del numero di luglio di “Gold Investor”, la rassegna semestrale di studi e analisi sul metallo prezioso prodotta dal World Gold Council troviamo “Gold and the electronics sector”, tre pagine a firma di Elvis Chou, consulente del gruppo Metal Focus.