Settimana poco mossa, quella appena trascorsa, per il mercato del metallo prezioso che ripiega leggermente in una alternanza di sedute moderatamente positive e di altre con segno meno. Una settimana di attesa, in sostanza, che precede quella dello storico vertice di Singapore tra il president USA Donald Trump e quello nord coreano Kim Jong Un.
Dopo essersi mantenuto per quattro sedute all’incirca sui livelli di chiusura della settimana precedente, il metallo prezioso ha sofferto un venerdì piuttostro pesante che lo ha portato a perdere al fixinge del 1° giugno, per quanto riguarda la quotazione in euro, poco meno di un punto percentuale.
Tra i compiti istituzionali del World Gold Council vi è, oltre alla promozione del mercato aureo in tutte le sue forme e a livello globale, anche quello di effettuare studi dettagliati sulla domanda di metallo prezioso, sulle fonti di approvvigionamento e sulle tecnologie impiegate in filiera. In aggiunta, il dipartimento studi e ricerche del WGC realizza periodicamente statistiche ed analisi in prospettiva futura, come quella appena pubblicata dal titolo “Gold 2048: the next 30 years for gold” (scarica qui il Pdf completo).
Un disegno, si sa, vale più di mille parole e, specie in questi anni caratterizzati dalle tecnologie digitali una slide vale più di mille analisi. Anche perché, se ben realizzata, una slide è in grado di condensare in sé concetti diversi, renderli visuali ed immediati, depurarli da parole ridondanti. Così, a condensare in undici slide le ragioni per cui l’oro è raro e di valore ci hanno pensato Mark O’Byrne e Jeff Desjardins nel portale “GoldEagle” (accedi qui).
“La tecnologia blockchain rivoluzionerà il modo in cui produciamo e investiamo in oro e altri metalli preziosi”. Almeno questo è ciò di cui è fermamente convinto Frank Holmes, CEO e Chief Investment Officer di US Global Investors. In un post recente (clicca qui), Holmes ha riflettuto su questo argomento e più in generale su ciò che è emerso da Consensus 2018, forse l’evento più importante che si tiene a New York e che raccoglie la crema dai settori blockchain e criptovaluta.