TRA LEGA, 5 STELLE E LINGOTTI | Il 6 marzo scorso, all’indomani dei risultati delle elezioni italiane, l’analista Arkadiusz Sieron ha dedicato un breve articolo ai possibili effetti del nuovo scenario politico italiano sul prezzo dell’oro a livello internazionale. La vittoria di formazioni come Lega e 5Stelle, giudicate da Sieron come “euroscettiche” e “populiste”, infatti, potrebbe introdurre elementi di instabilità e di possibile ingovernabilità nel sistema dell’economia italiana che, in fondo, rimane la terza dell’Eurozona. Se a questo si aggiungono l’elevato rapporto debito/PIL del nostro paese e la quantità di crediti in sofferenza ancora presenti nel sistema bancario italiano, ne emerge uno scenario nel quale il nostro paese potrebbe giocare, nei prossimi mesi, un ruolo di elemento ribassista nella quotazione del metallo prezioso.
La primavera non vuole proprio decidersi ad arrivare: questo sembra l’adagio che caratterizza in queste settimane, oltre che la situzione meteo in numerosi paesi, anche il mercato del metallo prezioso; non a caso, tra lunedì 12 e venerdì 16 marzo non si è assistito ad alcuno spunto che permetta di ipotizzare l’innesco di una fase rialzista. Unica consolazione è che, grazie al rapporto di cambio euro-dollaro, la quotazione dell’oro nella divisa comunitaria ha stornato, nell’ultima settimana, in modo meno marcato rispetto a quella legata al biglietto verde.
L’introduzione di pesaanti dazi doganali, dal parte degli USA, nel settore metallurgico - con possibile estensione, fra gli altri ambiti dell’import, anche ad automobili e agroalimentare) - insieme alla dichiarazione a sorpresa che Donald Trump e il presidente nord coreano Kim Jong-un si incontreranno entro maggio fanno sì che il metallo prezioso continui ad attraversare una fase all’insegna della stabilità. Come confermano le cifre relative alla setimana di contrattazioni appena trascorsa.
La giornata di contrattazioni di lunedì 26 febbraio aveva lasciato ben sperare, per il mercato del metallo prezioso. Tuttavia, ad un inizio di settimana positivo hanno fatto seguito quattro sedute consecutive in rosso a seguito delle quali il prezzo in euro dell’oro ha lasciato sul terreno poco più di mezzo punto percentuale.
La China Gold & Silver Exchange Society (CGSE), la borsa dei metalli preziosi di Hong Kong - secondo quanto riporta un articolo a firma di Mark O’Byrne (leggi qui) è in fase di trattative avanzate con Singapore, Myanmar e Dubai per stabilire un corridoio merci basato sull’oro che serva a promuovere prodotti denominati in yuan nell'ambito dell'iniziativa commerciale “China’s Belt and Road”. A confermarlo ufficialmente, dopo settimane di voci ricorrenti, è stato lo stesso presidente di CGSE Haywood Cheung Tak-hay.