Giovedì 28 dicembre, nell’ultima seduta di contrattazioni dello scorso anno, il fixing dell’oro ha fatto registrare i 1.080,44 euro per oncia, pari a 34,74 euro al grammo. Nelle prime giornate del 2018, poi, il metallo prezioso ha messo a segno una buona partenza che ha riportato il grammo di fino sopra i 35 euro.
Prendiamo in considerazione, in questo primo report del 2018 dedicato al metallo prezioso, le ultime giornate di contrattazione dell’anno appena trascorso che si sono svolte, a causa delle festività, in modo piuttosto frammentato. In ogni caso, dopo un periodo di incertezza, l’oro sembra aver confermato - nelle giornate che hanno preceduto la fine del 2017 - una certa, ritrovata vivacità sui mercati facendo registrare una crescita del prezzo al grammo di oltre mezzo euro.
Settimana breve, sul mercato del metallo prezioso, quella che ha preceduto le festività natalizie e che, pertanto, ha fatto sì che l’ultimo fixing di fine giornata disponibile sia quello relativo alla seduta di giovedì 21 dicembre. Un periodo che ha visto l’oro mantenersi pressochè immobile dal punto di vista della quotazione in euro.
Appare molto interessante un approfondimento pubblicato a firma di Stweart Doughetry il 18 dicembre scorso (leggi qui la versione completa) in merito a nuovi strumenti finanziari “collaterali” al metallo prezioso e che stanno facendo breccia sul mercato americano.
Periodicamente, nel settore del metallo prezioso, si torna a parlare di trasparenza. Risulta infatti fondamentale, per una lettura corretta di questo cruciale ambito dell’attività economica e finanziaria globale, che tanto le istituzioni pubbliche che le grandi realtà private forniscano dati attendibili e completi sui quantitativi d’oro detenuti e sugli eventuali movimenti degli stessi (compravendita, swap, leasing o altro) da un soggetto all’altro.