La settimana appena trascorsa ha visto la quotazione in euro del metallo prezioso ripiegare di oltre un punto percentuale e mezzo vanificando, di fatto, buona parte dei progressi messi a segno a partire dall’inizio del mese di agosto. Una seduta soltanto, quella di mercoledì 23, si è conclusa in territorio positivo a fronte di quattro giornate all’insegna del ribasso, sebbene contenuto.
Un team di ricerca dell'Università di Edimburgo ha recentemente diramato i risultati di una sperimentazione che mostrano come l’impiego di nano particelle d'oro sia in grado di aumentare l'efficacia di alcuni farmaci di nuova generazione utilizzati per trattare le cellule tumorali polmonari.
Questo ultimo annuncio nel campo della scienza medica è uno dei tanti che ha avuto come protagonista il metallo prezioso al di fuori del tradizionale settore dell'investimento, e che spaziano dalla medicina alle applicazioni dell’oro ai pannelli solari fino alla tecnologia aeronautica e spaziale.
Con una percentuale, sul totale di metallo prezioso estratto nel mondo, che oscilla mediamente tra il 9% e il 10% l’Australia rappresenta uno dei produttori d’oro più importanti del pianeta.
Nel biennio 2014-2015 (ultimi dati disponibili), dai giacimenti del grande paese sono state estratte, ad esempio, 272 tonnellate di fino, mentre il record storico dal 1990 ad oggi spetta al biennio 1997-1998 con 306 tonnellate estratte complessivamente.
All’inizio del mese di agosto una notizia ha messo in subbuglio parte dell’opinione pubblica del Regno Unito e, stavolta, non si è trattato né di una vicenda di cronaca nera né di uno scandalo a Buckingham Palace, bensì della decisione - divenuta operativa dopo una prima proposta già fatta nel 2013 dall’allora cancelliere dello Scacchiere, il conservatore George Osborne - di togliere alle aziende e alle società britanniche la possibilità di pagare collaboratori e dipendenti non soltanto in denaro, bensì - almeno in parte - anche sotto forma di lingotti e monete di metallo prezioso.
ETF IN ORO, I DATI WGC DI LUGLIO | Secondo il World Gold Council, alla fine di luglio le partecipazioni globali in ETF basati sull’oro e prodotti simili erano pari a 2.245,0 tonnellate, 67,7 in meno rispetto a giugno. Queste partecipazioni sono state valutate in 91,5 miliardi di dollari USA, un importo inferiore dell'1% rispetto al mese precedente.