La filiera del metallo prezioso, a livello planetario, coinvolge attori non solo le grandi compagnie minerarie, le reti di piccole società estrattive, le grandi strutture di vendita di bullion e la miriade di consumatori “intermedi” (ad esempio, i produttori di oreficeria e componenti tecnologiche) e “finali” (i piccoli dealer, le gioiellerie).
Tra i soggetti che estraggono il metallo prezioso (o riciclano quello esistente) e la rete di acquisto/vendita si collocano infatti alcune realtà di fondamentale importanza strategica: le raffinerie.
Dagli ultimi aggiornamenti sulle riserve nazionali di metallo prezioso emergono su fronti opposti, a livello globale, due paesi: la Russia e la Cina. Per quanto riguarda Mosca, la banca centrale ha continuato ad aumentare le proprie riserve d'oro anche nel mese di febbraio, sebbene ad un ritmo più lento di quello di gennaio o di novembre dello scorso anno (a dicembre 2016 non vi erano stati acquisti).
La Russia ha dichiarato di aver aggiunto 300.000 once d'oro (pari a 9,33 tonnellate metriche) ai propri stock durante il mese di febbraio, portando la sua riserva totale a circa 1.654 tonnellate, mantenendola al sesto posto tra i titolari di oro nazionali dietro la Cina, che possiede riserve d'oro di 1.842,6 tonnellate.
L’attivazione ufficiale, da parte della Gran Bretagna, dell’ormai noto “articolo 50” - la clausola dei trattati comunitari che regola le procedure di uscita di un paese dall’Unione Europea - ha portato alla conferma di un fenomeno già rilevato, Oltremanica, nei mesi che hanno preceduto e seguito il referendum sulla Brexit, ossia un sostanziale indebolimento della sterlina sul mercato valutario ed un parallelo boom nella richiesta di metallo prezioso da investimento.
ORO E ARGENTO TRA I BEST ASSET DEL Q1 2017 | Apprezzandosi in dollari, rispettivamente, dell’8% e del 14%, l’oro e l’argento risultano i due asset più positivi nel primo trimestre del 2017, distanziando la pur positiva performance dell’indice azionario USA (S&P 500 a +5,68% nel periodo) ed altri metalli preziosi come il platino (che si ferma, nel trimestre, ad un +4,89%). Tra gli asset peggiori del Q1 2017 il petrolio Brent (-7,12% in dollari) e il WTI (-8,78%).
Nonostante la “settimana breve” che ha preceduto le festività della Pasqua cristiana, con il mercato di Londra chiuso nella giornata di venerdì 14, il metallo prezioso è riuscito a mettere a segno un ulteriore risultato positivo. Dopo un lunedì di lieve flessione ed un martedì vissuto in clima attendista, l’oro ha infatti vissuto due giornate in territorio decisamente positivo che hanno portato l’oncia a superare i 1.200 euro, un livello toccato per l’ultima volta nello scorso agosto.