Ronan Manly, dalle colonne di “BullionStar”, lo scorso 17 febbraio ha proposto un interessante articolo dedicato alla questione, sempre d’attualità, di quanto oro ci sia effettivamente stoccato nel sottosuolo di Londra, piazza storica e di importanza globale nel mercato del metallo prezioso.
“Ha tentato di attraversare il valico ferroviario di Chiasso con 125 monete d’oro non dichiarate ma è incappato in un controllo della Guardia di Finanza. Protagonista - si apprende dal sito della Radiotelevisione Svizzera Italiana, leggi qui - è un 57enne ricercatore italiano, che viaggiava a bordo di un treno Eurocity partito da Zurigo a destinazione Milano. Alle domande di rito, l’uomo – riferiscono oggi, giovedì (9 febbraio 2017, NdR), le Fiamme Gialle – ha manifestato segnali di agitazione, ‘tentando con un gesto furtivo di spostare alla vista dei finanzieri alcuni pacchetti’. Pacchetti che nascondevano appunto il metallo prezioso, il cui valore è di circa 53.000 euro. L’uomo è stato verbalizzato per omessa dichiarazione di valutaria e le monete sequestrate in attesa di definire la sanzione e l’importo dei diritti doganali da pagare”.
STATI UNITI | Dal momento che le politiche monetarie federali - si viene a sapere dall’Arizona - hanno reso la cartamoneta "praticamente senza valore," i legislatori si stanno muovendo per consentire ai residenti dello Stato di investire in monete d'oro senza dover pagare più alcuna tassa sulle plusvalenze realizzate dalla successiva vendita. Il provvedimento, ancora in attesa di una votazione finale, verrebbe a configurarsi come una deroga alla legge che richiede alle persone, se ad esempio acquistano un quadro oppure un’auto d'epoca per 10.000 dollari e la rivendono a 12.000, di versare allo Stato un'imposta sui 2.000 dollari di profitto ottenuti. Per saperne di più, si veda l’articolo pubblicato da “Tucson.com” a questo indirizzo.
Prosegue il trend positivo sul mercato internazionale del metallo prezioso: nonostante un avvio di settimana il lieve flessione rispetto al fixing di venerdì 10 febbraio, infatti, l’oro ha archiviato il periodo da lunedì 13 a venerdì 17 con segno positivo, grazie a tre sedute all’insegna del rialzo ed una sola - quella di mercoledì 15 - caratterizzata da una sostanziale stabilità.
E’ dalle ultime sedute del mese di gennaio che, salvo minime battute d’arresto, il metallo prezioso sta facendo segnare una fase di costante e regolare irrobustimento delle quotazioni. La settimana tra lunedì 6 e venerdì 10 febbraio non ha fatto eccezione, portando l’oro di nuovo sopra quota 1.160 euro per oncia (37,30 euro per grammo circa) per poi ripiegare lievemente nelle ultime due giornate di scambi.