Ronan Manly, del quale più volte abbiamo rilanciato e commentato articoli e post, è un analista esperto di metalli preziosi del portale “BullionStar”. Recentemente, a Singapore, Manly ha tenuto un’affollata conferenza pubblica prendendo in esame i concetti di “trasparenza” e di “segretezza” legati in generale al mercato globale dell’oro e, in particolare, ad alcune sue aree ed aspetti.
Abbiamo rilevato, nei report delle ultime settimane, come la quotazione dell’oro abbia, prima e dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America, subito conseguenze dapprima in positivo - quando i sondaggi vedevano ancora Hillary Clinton come favorita - e poi in negativo, quando a seguito della vittoria di Donald Trump si è assistito ad una massiccia serie di vendite a raffica con conseguente ridimensionamento del fixing. A questo proposito, “ZeroHedge” rilancia un articolo pubblicato dal settimanale britannico “MoneyWeek” in cui Dominic Frisby (leggi qui il testo completo) ribadisce il ruolo centrale dell’oro fisico come asset di investimento in un’ottica di diversificazione dei piccoli come dei grandi portafogli in modo da affrontare meglio gli eventi geopolitici e le loro conseguenze.
La settimana appena trascorsa è stata all’insegna di un clima di generale attesa e di prudenza sul mercato globale del metallo prezioso. Dopo un avvio in lieve flessione rispetto alla chiusura di venerdì 11 novembre, l’oro ha messo a segno due sedute consecutive in moderato terreno positivo, per poi ripiegare leggermente tra giovedì 17 e venerdì 18.
La settimana delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti, con la vittoria del thycoon Donald Trump, se è stata assorbita in modo rapido dai mercati azionari, per quanto riguarda il metallo prezioso ha fatto segnare - specie dopo l’ufficializzazione dell’esito del voto - una marcata contrazione della quotazione, sia in euro sia in dollari, che ha riportato il metallo prezioso ai livelli dell’inizio del mese di ottobre.
La domanda globale di oro - scrive il report trimestrale del World Gold Council appena pubblicato (leggi e scarica qui i dati completi) - è stata pari a 992,8 tonnellate fra luglio e settembre, facendo segnare una contrazione di circa il 10% rispetto al Q3 2015, a causa dei prezzi elevati del metallo prezioso che hanno in parte scoraggiato i consumatori.