La domanda globale di oro - scrive il report trimestrale del World Gold Council appena pubblicato (leggi e scarica qui i dati completi) - è stata pari a 992,8 tonnellate fra luglio e settembre, facendo segnare una contrazione di circa il 10% rispetto al Q3 2015, a causa dei prezzi elevati del metallo prezioso che hanno in parte scoraggiato i consumatori.
Il World Gold Council ha pubblicato di recente il numero autunnale del proprio bollettino semestrale di analisi e notizie “Gold Investor” (accedi qui al documento completo) che, su 28 pagine dense di informazioni, approfondisce vari aspetti strategici nel settore del metallo prezioso.
Nelle nostre news abbiamo spesso citato Koos Jansen, al secolo Jan Nieuwenhuijs, analista e blogger olandese attivo e conosciuto a livello globale per le sue lucide analisi sul mercato del metallo prezioso e, soprattutto, per le sue scomode indagini sulla reale consistenza delle riserve auree dei principali paesi. Jansen ha anche, al suo attivo, interviste con vari esperti internazionali e funzionari di banche centrali ma, questa volta, è lui ad essere stato intervistato dal quotidiano “Het Financieel Dagblad”, una sorta di “Financial Times” dei Paesi Bassi.
La contrazione che ha colpito il prezzo del metallo prezioso nelle sedute tra il 2 e il 6 ottobre scorsi continua a far discutere gli analisti. Il Gold Anti-Trust Action Committee, ad esempio, ha rilanciato il 6 novembre una sintetica ma interessante analisi pubblicata dal portale “King World News” (leggi qui il testo originale) nella quale l’esperto di metalli preziosi John R. Ing riflette sul contrastato rapporto tra oro fisico e “oro di carta”. Quest’ultimo, infatti, in alcuni casi - come accaduto lo scorso mese - se abilmente manipolato attraverso scambi di elevati volumi “virtuali” a libello globale, si dimostra in grado di influenzare il prezzo del metallo prezioso provocandone, come si è visto, artificiosi e non giustificati ridimensionamenti.
Nella settimana che ha preceduto le elezioni presidenziali negli Stati Uniti d’America il metallo prezioso ha proseguito, pur senza particolare dinamismo, la fase di progressivo recupero iniziata dopo il tonfo delle giornate tra il 2 e il 6 ottobre riportandosi, in sostanza, sul livello di quotazione medio mantenuto dall’inizio agosto all’inizio del mese scorso.