La quotazione in euro del metallo prezioso chiude il penultimo mese dell’anno solare all’insegna di una sostanziale stabilità. Oscillazioni contenute, sedute in positivo alternate a giornate con segno negativo per lasciare sul terreno, a fine periodo, meno di mezzo punto pecentuale.
Pur muovendosi sui mercati senza scossoni particolari, il metallo prezioso rosicchia nella settimana appena trascorsa un altro mezzo punto percentuale che ne riporta la quotazione ai livelli di un mese fa. Un risultato che contribuisce a riavvicinare alla parità sia il prezzo dell’oro riferito ad un anno fa che all’inizio del 2018.
La Banque de France, banca centrale transalpina ed ex autorità emittente della Repubblica Francese, sta collaborando strettamente con gli Stati Uniti, e in particolare con il colosso bancario JPMorgan ad ampliare la propria gamma di servizi basati su lingotti d'oro per le banche centrali.
Alla recente conferenza annuale della London Bullion Market Association, che si è svolta a Boston dal 28 al 30 ottobre, quella che è chiamata “l'opinione di consenso” (ossia la previsione media) sul prezzo del metallo prezioso per il 2019 tra i 682 delegati del settore presenti è stata di ben 1.532 dollari per oncia.
Republic Metals, una raffineria d'oro americana, ha presentato istanza di fallimento il 2 novembre scorso. La società ha trovato una discrepanza (buco) nel suo bilancio di circa 90 milioni di dollari mentre predisponeva i consueti rendiconti finanziari.