La crisi finanziaria del 2008 - scrive Dan Popescu nel portale “Gold Eagle” - ha riportato l’oro alla ribalta del sistema monetario internazionale ed ha segnato anche l'inizio di una serie di “guerre valutarie”. Il 2008 è stato anche l'anno in cui le banche centrali hanno smesso di vendere le proprie riserve d'oro e hanno ricominciato ad acquistare. In questo scenario che, secondo Popescu porterà ad un reset del sistema monetario internazionale, cinque paesi avranno un ruolo importante, ciascuno in modo diverso.
“Così se ne va l’ultimo spiraglio di trasparenza nel mercato globale dell’oro”. E’ questo l’amaro commento del noto analista di settore Koos Jansen che, dal portale “BullionStar” (leggi qui l’articolo completo), comunica come lo Shangai Gold Exchange, la principale piazza mercantile d’Asia per quanto riguarda le contrattazioni di metallo prezioso, ha di recente interrotto - senza dare alcuna spiegazione - la pubblicazione dei “Market Data Weekly Reports” che dal 2013 (anno di inaugurazione del mercato) fornivano non soltanto la misura dei volumi di metallo scambiati a Shangai, ma anche - indirettamente - utilissime indicazioni e informazioni sul mercato cinese nella sua complessità e globalità, da sempre avvolto da più di un velo di “riservatezza”.
“La Russia ha invaso Ucraina… dovremmo acquistare oro. C'è una guerra civile in Siria… dovremmo acquistare oro. La Banca Centrale Europea ha istituito una propria forma di QE… dovremmo acquistare oro. I terroristi hanno attaccato la Francia… dovremmo acquistare oro. Ho anche sentito un analista suggerire di acquistare preventivamente oro prima un periodo di vacanza ‘nel caso in cui vi fosse la possibilità di un attacco terroristico’”.
L’ultimo ciclo di contrattazioni del mese di gennaio ha confermato i segnali di ripresa per qaunto riguarda le quotazioni del metallo prezioso, seppure senza una performance eclatante. Il +0,42% messo a segno tra il 25 e il 29 gennaio, infatti, è il risultato di una settimana senza particolari scossoni, durante la quale il prezzo dell’oro si è mosso in un range di ampiezza pari ad appena 26 centesimi di euro per grammo per trasformarne, alla fine, solo 14 in incremento netto.
Dopo un avvio di settimana all'insegna di una certa prudenza, con un lieve ripiegamento nella seduta di martedì 23 gennaio, la quotazione dell'oro sul mercato globale ha beneficiato - come accaduto, più in genenrale, ai mercati azionari europei e non solo - delle dichiarazioni del presidente della BCE Mario Draghi in merito alle misure che l'istituto di Francoforte intende attuare al fine di consolidare e rendere più duratura la ripresa economica. Così, il grammo di metallo prezioso sì è apprezzato di quasi mezzo euro.