Sei pagine di testo e grafici: tanto basta per sintetizzare il 2015 dell’oro e le prospettive per l’anno appena iniziato, almeno dal punto di vista del World Gold Council, l’organizzazione internazionale attiva dal 1987 che riunisce le principali compagnie minerarie del pianeta allo scopo di stimolare di metallo prezioso da parte degli investitori, dell’industria e dei consumatori.
Secondo gli ultimi dati disponibili - quelli relativi al mese di novembre 2015 - la Russia avrebbe aggiunto ulteriori 700.000 once di metallo prezioso (pari a circa 22 tonnellate) alle proprie riserve auree nazionali. Lo scrive Koos Jansen nel portale “GoldCore” (leggi qui l’articolo completo) facendo presente come Mosca, con queste ulteriori acquisizioni, abbia inanellato nove mesi consecutivi nei quali la Banca Centrale della Federazione ha “fatto shopping” fino a portarsi al sesto posto nella graduatoria mondiale dei soggetti istituzionali in possesso di depositi strategici d’oro.
Un contributo apparso nell’edizione del 31 dicembre di “GoldEagle” (leggi qui il testo completo) propone un’analisi interessante che tocca uno dei temi più dibattuti in relazione al mercato del metallo prezioso, ossia: la quotazione ufficiale dell’oro è “corretta” o “manipolata”? E, se è manipolata, quali fattori e motivazioni la spingono artificiosamente al rialzo oppure, come avvenuto nell’ultimo periodo, ad un sostanziale ribasso?
Il Sudafrica, storico produttore mondiale di metallo prezioso fin dal XIX secolo, ha dal 1967 nel krugerrand la propria principale bullion coin. Coniata nel diametro di 32,77 millimetri, al peso lordo di 33,93 grammi e al titolo di 916,66 millesimi, questa moneta da investimento ha riscosso un formidabile successo in quanto, per prima nella storia, ha incarnato esattamente “l’oncia troy”, l’unità di peso standard dei metalli preziosi, contenendo esattamente 31,103 grammi d’oro.
Dopo lo sprint verso l’alto in concomitanza con le pesanti giornate vissute - appena dopo le festività - da tutte le borse mondiali sull’onda del crollo delle piazze asiatiche, la quotazione dell’oro si è assestata a metà mese attorno a quota mille euro per oncia in attesa, evidentemente, di una schiarita nella situazione finanziaria internazionale. Durata e portata delle tensioni sui mercati, infatti, come sempre influenzano in modo più o meno marcato la richiesta globale del metallo da investimento per eccellenza.