Ennesima settimana all’insegna della stabilità per il metallo prezioso la cui quotazione sui mercati, tra lunedì 5 e venerdì 9 ottobre, è rimasta praticamente invariata. Uno scenario confermato anche dalla modesta ampiezza della forchetta entro cui ha oscillato il fixing: a fronte di un ridimensionamento sul prezzo del grammo di soli 6 centesimi di euro, infatti, i fixing minimo e massimo toccati nel periodo sono risultati “distanti” appena 29 centesimi.
Bolaffi Metalli Preziosi è una società ancora giovane, nata alla fine del 2012 nell’ambito del gruppo torinese Bolaffi attivo fin dal 1890 nel settore del collezionismo e, da decenni, leader in Italia nei settori della filatelia, della numismatica e delle aste antiquariali.
Il titolo dell’articolo di Chris Martenson apparso nel portale “GoldEagle” (leggi qui il testo completo) è indubbiamente sensazionalistico, ma le considerazioni da cui parte l’analisi sono dati di fatto storici: da anni, infatti, esiste un flusso continuo e sempre più consistente d’oro – sotto forma di monete, barre e lingotti - dall’Occidente verso l’Oriente, in particolare con destinazione quell’India e quella Cina che, da sole, totalizzano poco meno di 2,7 miliardi di abitanti sui circa 7,2 dell’intero pianeta.
L’analista Lawrie Williams ha pubblicato di recente un approfondimento sul trend delle consegne d’oro attraverso la piazza cinese di Shanghai: stando ai volumi di metallo prezioso trattati da inizio anno su questo mercato, infatti, a fine anno la quantità d’oro transitata attraverso lo SGE potrebbe arrivare all’impressionante quantità di 2.650 tonnellate, pari all’80% del totale estratto in tutto il mondo nel medesimo periodo.
Con un laconico comunicato diffuso pochi giorni fa attraverso il sito istituzionale del governo della Confederazione Elvetica (leggi qui), la Commissione della Concorrenza di Berna (COMCO, ossia l’equivalente della nostra Autorità garante della Concorrenza e del Mercato) informa di aver avviato un'approfondita inchiesta che vede nel mirino due importanti banche svizzere - UBS e Julius Baer - ed una serie di istituzioni finanziarie straniere tra cui colossi come Deutsche Bank, HSBC, Barclays, Morgan Stanley e Mitsui.