Superando il primato che resisteva da settembre 2011, il prezzo del metallo prezioso ha sfiorato i 1950 dollari l'oncia.
Risultati record per il quinto anno consecutivo per Bolaffi Metalli Preziosi S.p.A.: il C.d.A. della società specializzata in trading di oro da investimento controllata al 100% da Bolaffi S.p.A. si è riunito il 28 febbraio 2020 e ha approvato il bilancio al 31 dicembre 2019.
L’anno appena trascorso si è chiuso con un fatturato record di Eur. 23.326.822, con un +32% rispetto all’esercizio precedente, che a livello “adjusted” (includendo la liquidazione delle scorte al prezzo spot di fine anno) sarebbe addirittura del +35%. Il 2019 ha anche visto un risultato record in termini di utile netto pari a Eur. 512.17, rispetto a Eur. 415.227 dell’esercizio precedente.
Nella particolare giornata del 24 febbraio, nel periodo di massima allerta per i contagi da coronavirus, l’oro ha sfiorato i 1.700 dollari l’oncia, il prezzo più alto degli ultimi sette anni, toccato solo nei primi mesi del 2013. I timori per l’aumento di nuovi casi al di fuori della Cina hanno turbato i mercati e alimentato gli acquisti di beni rifugio. Il metallo giallo in particolare, con la fuga degli investitori dal rischio, si è affermato nell'immediato come asset protagonista.
Tra le monete di borsa di maggiore fascino si può senza dubbio annoverare la moneta da 5 sterline della zecca reale britannica. Questa coniazione, multiplo della sterlina d'oro, o sovrana, e per questo chiamata anche Quintupla sovrana, pesa cinque volte più della sterlina e ha un titolo di purezza pari a 916,66‰ (22 carati).
Ha suscitato scalpore la dichiarazione della Banca centrale dei Paesi Bassi, De Nederlandsche Bank (DNB), secondo cui “se il sistema monetario crolla la riserva di oro potrà servire come base per ricostruirlo". L’oro - ha spiegato la banca - rafforza la fiducia nella stabilità del bilancio della banca centrale e crea un senso di sicurezza.