Sono stati resi disponibili dal World Gold Council il 6 febbraio i dati sulla domanda globale di metallo prezioso nel 2017. Un anno in chiaroscuro che si è chiuso con un vero e proprio rally nell’ultimo trimestre, nel quale la richiesta d’oro è cresciuta del 6% su base annua fino a quota 1.095,8 tonnellate. “Troppo poco, e troppo tardi”: la domanda relativamente all'intero anno, infatti, è scesa del 7% attestandosi a quota 4.071,7 tonnellate. Il rapporto del WCG si sviluppa su diciotto pagine (accedi qui alla versione completa); ecco qui, invece, alcuni highlight settore per settore.
Ormai è quasi normale che una banca indagata per comportamenti di mercato scorretti, e per questo multata, non faccia più notizia. Forse, perché non si vuole che faccia notizia come è accaduto per gli arresti e le pesanti sanzioni che la U.S. Commodity Futures Trading Commission ha appena fatto mettere in atto contro i colossi bancari UBS, HSBC e Deutsche Bank per manipolazione del mercato dell’oro.
BOLAFFI METALLI PREZIOSI AL TOP SU “PANORAMA” | “Il bello vince a patto che sia curato e ben seguito nella proposta da offrire al pubblico”; e, aggiungeremmo, lo stesso vale anche per ciò che è prezioso, come è il caso dell’oro da investimento. Così, secondo una classifica stilata a metà gennaio da “Panorama” (clicca qui) sulle migliori realtà italiane in termini di servizio ai clienti, se Mattel primeggia nel settore giocattoli e Leroy Merlin nel fai da te, The Space Cinema nelle multisale e Pitti Immagine nelle fiere, nella speciale graduatoria relativa a “Monete e metalli preziosi (online)” ad aggiudicarsi il primo gradino del podio è proprio Bolaffi Metalli Preziosi. Il sondaggio è stato condotto su un campione di 18.500 persone alle quali è stato sottoposto un elenco di oltre duemila marchi, dai quali il settimanale ha stilato la lista delle oltre cinquecento aziende che, nel panorama italiano, si distinguono per l'attenzione e il livello di servizio al cliente.
La settimana di contrattazioni sul mercato aureo a cavallo tra i mesi di gennaio e febbraio si è svolta all’insegna della debolezza e, dopo una prima seduta paticamente senza variazioni di fixing, le quattro giornate da martedì a venerdì hanno visto il metallo prezioso cedere progressivamente terreno sia per quanto riguarda la quotazione in euro che quelle in sterline in dollari USA.
Per bocca di Mariuo Draghi, la Banca centrale europea ha fattoi sapere che non cambierà la direzione su tassi e QE, almeno nei prossimi mesi. L’euro, così, ha accelerato ulteriormente fino a prortarsi oltre quota 1,25 dollari e questi fattori, assieme alle non troppo bellicose dichiarazioni di Trump al recente forum economico di Davos, hanno fato sì che la quotazione del metallo prezioso, tra lunedì 22 e venerdì 26 gennaio, sia rimasta pressochè invariata.