Settimana poco mossa, per i mercati internazionali del metallo prezioso, quella a cavallo tra i mesi di maggio e giugno. Ad un avvio in calo, infatti, si sono succedute alcune sedute in sostanziale equilibrio ed una, quella di venerdì 2 giugno, che ha di fatto riportato l’oro sul livello di fixing del fine settimana precedente.
La settimana, sul mercato del metallo prezioso, ha imboccato una direzione più positiva solo nella giornata di venerdì 26, dopo quattro sedute all’insegna di contenute oscillazioni al rialzo o al ribasso. Ciò ha permesso alla quotazione dell’oro di guadagnare, a fine periodo, poco meno di mezzo euro per grammo.
Il World Gold Council ha diramato le statistiche periodiche sulla richiesta globale di metallo prezioso relativamente al primo trimestre dell’anno in corso che, complessivamente, si è contratta rispetto allo stesso periodo del 2016 - definito dal WGC “eccezionale” - in modo considerevole.
L’8 maggio scorso, il colosso dell’informazione finanziaria Thomson Reuters ha pubblicato online (leggi qui il testo completo) un’interessante ricerca riguardante l’evoluzione del mercato del metallo prezioso negli ultimi cinquant’anni. Uno strumento ampio e dettagliato, di indubbia utilità per chiunque voglia tentare di comprendere meglio le dinamiche e i fenomeni che hanno interessato l’oro in relazione ai cicli macro economici, ai cambiamenti politici e sociali alla base della realtà che oggi viviamo.
Due recenti articoli pubblicati dall’analista Ronan Manly tornano ad affrontare di nuovo il sensibile argomento dei quantitativi di metallo prezioso stoccati nei caveau di Londra, da quelli della Bank of England a quelli delle principali banche commerciali e dei soci della London Bullion Market Association.