Mezzo euro esatto per grammo: a tanto ammonta l’apprezzamento del metallo prezioso nel periodo di contrattazioni ttra lunedì 13 e venerdì 17 giugno; un risultato positivo, senza dubbio, ma che è frutto di una settimana a due fasi: la prima, tra lunedì e mercoledì, poco mossa con due sedute al rialzo seguite da una di parziale ripiegamento; la seconda, invece, con un balzo verso l’alto di oltre un euro per grammo nella giornata di giovedì ed un ripiegamento quasi equivalente in chiusura di settimana.
Mezzo euro esatto per grammo: a tanto ammonta l’apprezzamento del metallo prezioso nel periodo di contrattazioni ttra lunedì 13 e venerdì 17 giugno; un risultato positivo, senza dubbio, ma che è frutto di una settimana a due fasi: la prima, tra lunedì e mercoledì, poco mossa con due sedute al rialzo seguite da una di parziale ripiegamento; la seconda, invece, con un balzo verso l’alto di oltre un euro per grammo nella giornata di giovedì ed un ripiegamento quasi equivalente in chiusura di settimana.
Con i recenti sondaggi relativi al referendum che sancirà, il 23 giugno prossimo, la permanenza o meno del Regno Unito nell’Unione Europea aumenta anche l’incertezza sui mercati finanziari, aggravata da una ripresa economica non ancora solida come si aspettavano governi e banche centrali. Il tutto, come spesso accade in situazioni simili, causa un rally nella quotazione del metallo prezioso; ed è ciò che è accaduto, con un + 3,25%, nella settimana dal 6 al 10 giugno.
Abbiamo riportato nella scorsa newsletter la notizia dell’acquisto, da parte di ICBC (la Industrial and Commerce Bank of China) di uno dei più capienti e sicuri siti di stoccaggio per metalli preziosi della City di Londra, quello già di proprietà di Barclays e capace di ospitare lingotti d’oro per circa duemila tonnellate (leggi qui l’articolo completo).
Ci eravamo occupati dell’argomento già nello scorso mese di marzo (leggi qui l’articolo): le finanze pubbliche di Caracas, sull’orlo del default ben più di quelle - ritenute comunque ad alto rischio - di Grecia e Ucraina - fanno appello alle riserve auree per procurarsi quella liquidità necessaria ad onorare i debiti internazionali e a permettere un minimo di funzionamento all’apparato statale.