“Il prezzo dell'oro - scrive il World Gold Council nel rapporto trimestrale diramato il 7 aprile scorso - ha effettuato un rally spettacolare nel primo quarto di quest'anno, con un aumento del 17% in termini di dollari USA.
Si tratta in assoluto della migliore performance in quasi tre decenni; un risultato che supera in modo significativo quelli fatti registrare da altri indici azionari, obbligazionari e anche quelli delle materie prime principali”.
Mercati, Londra sempre al top | Lo scrive Mark O’Byrne, analizzando il mercato londinese del metallo prezioso che, con i suoi oltre tre secoli di attività ininterrotta, è il più antico e conosciuto nel mondo. Citando un articolo pubblicato dal portale “Bloomberg”, O’Byrne ci mostra come nel 2015 siano state scambiate, sulla piazza britannica, la bellezza di 4,62 miliardi di once d’oro per un controvalore complessivo di 5 trilioni di dollari. Un quantitativo che corrisponde al 46,3% del mercato mondiale e che pone Londra a distanza sia da New York (seconda piazza globale con il 42,0% degli scambi) che da realtà emergenti come Shanghai, Mumbai e Tokyo.Leggi qui per saperne di più.
Ci credereste? L’Impero Austro Ungarico, pur storicamente dissoltosi il 3 aprile del 1919 a seguito della sconfitta nella I Guerra Mondiale, conia ancora delle monete d’oro a proprio nome.
A farlo, in realtà, per gli investitori in metallo prezioso è la Münze Österreich, l’officina monetaria di Vienna che quasi ogni anno produce monete del valore nominale di 4 ducati - uno dei nominali in metallo prezioso in uso nell’Impero degli Asburgo - con impressa la data del 1915, al dritto il ritratto laureato dell'imperatore Francesco Giuseppe I e, al rovescio, lo scudo araldico sovrapposto a un’aquila bicipite coronata.
Settimana di recupero, quella tra lunedì 4 e venerdì 8 aprile, per il metallo prezioso. Il grammo d’oro, infatti, ha riguadagnato oltre mezzo euro (58 centesimi, per l’esattezza), dopo un periodo di contrazione iniziato nella seconda settimana di marzo. L’andamento del fixing la scorsa settimana, in ogni caso, è stato ancora all’insegna di una certa prudenza con sedute positive alternate ad altre di presa di beneficio.
Con i mercati internazionali chiusi per festività lunedì 28 marzo, anche la settimana finale del mese si è concentrata in sole quattro sedute, tutte caratterizzate da una tendenza al ribasso della quotazione dell’oro. I 1.094,37 euro per oncia del fixing finale di martedì 29, infatti, a fine periodo hanno subito un ridimensionamento fino a quota 1.067,44 euro.